La coordinazione motoria è un'abilità che si acquisisce gradualmente dalla prima infanzia all'età scolare. |
La Disprassia è la difficoltà a pianificare e coordinare i movimenti degli arti o della bocca. Rende complicati i movimenti bimanuali o attività come andare in bicicletta, vestirsi o pronunciare le parole. |
Diversamente dal disturbo del linguaggio, la disprassia è poco nota e se non riconosciuta può impedire l'attivazione tempestiva dei percorsi riabilititativi ed educativi. Addirittura, può portare alle conseguenze più gravi, descritte nella drammatica storia accaduta ai due neuroscienziati Sabine Kastner e Michael Graziano, che si sono visti cacciare da scuola, negli Stati Uniti, il figlio di 6 anni - An Inconvenient Child -, oltre a ricevere pesanti accuse di abusi.
Nel corso dello sviluppo del bambino ci sono diversi segnali che devono essere considerati: dalla scarsa manipolazione degli oggetti nei primi anni, agli scarabocchi o al rifiuto di fare i puzzle alla scuola dell'infanzia, alla difficoltà a scrivere o alla goffaggine alla scuola primaria, fino alla difficoltà a vestirsi in età adulta.
Per verificare se si tratti di disprassia, nei bambini, così come negli adulti, è importante un esame neuropsicologico, i cui risultati devono essere interpretati in base ad altri approfondimenti neurologici e neuropsichiatrici.
A partire da tali risultati multidisciplinari, verrà definito il percorso riabilitativo.
Per saperne di più, l'Associazione Italiana Disprassia dell'Età Evolutiva, che ha sedi in tutte le regioni, ha pubblicato il libretto informativo: La Disprassia in età evolutiva... questa sconosciuta.
Daniel Radcliffe, con i panni e la bacchetta di Harry Potter, è riuscito a far conoscere e a dimostrare che si possono superare le difficoltà di un disprassico.
Daniel Radcliffe, con i panni e la bacchetta di Harry Potter, è riuscito a far conoscere e a dimostrare che si possono superare le difficoltà di un disprassico.
"Ora sono all'università e questa cosa è iperganza da una parte e impegnativa dall'altra. Ho scelto la facoltà ANTIDISLESSICO per eccellenza. Faccio giurisprudenza. Dico antidislessico non per la credenza di dover imparare tutto a memoria, ma per gli immensi libri! Cavolo che mallopponi!!! [...] Insomma tra mappe, schemi, letture infinite e vari smatti sto andando avanti e anche benino. Certo, purtroppo in Italia l'università è veramente indietro. I professori non ne sanno niente di DSA e talvolta agli esami mi tolgono le mappe perché, secondo loro, copio. Ma sono cambiata e non mi faccio più mettere i piedi in testa o mando avanti gli altri come un tempo. [...] Tutte le volte che prenoto un esme metto nelle note al professore "Gentile Professore, le ricordo che ai sensi della legge 170/2010, poiché io sono in possesso di un CERTIFICATO che attesta la mia dislessia, lei è tenuto a riconoscermi gli strumenti compensativi necessari". Vedessi, a tutti gli esami quando prendono la lista dei candidati e arrivano a me vanno in crisi!" |
La Dislessia si riferisce a una difficoltà selettiva nella lettura, che si manifesta con una lentezza e/o con un'elevato numero di errori caratteristici, quando si leggono diversi tipi di scritti. Fa parte dei disturbi di apprendimento o disturbi delle abilità scolastiche, assieme alla disgrafia, alla disortografia, alla discalculia. Si tratta di disturbi che emergono al momento della scolarizzazione. Tali disturbi si manifestano nell'ambito di un livello cognitivo nella norma.
La caratteristica distintiva della dislessia NON è l'inversione delle lettere. Si tratta di uno dei miti sullo sviluppo del bambino.
La dislessia evolutiva si manifesta in circa il 3-3.5% di bambini e ragazzi in età scolare. Secondo i dati del MIUR del 2013 - per l'anno scolastico 2011/2012 - l'incidenza totale è dell'1.2% nella scuola primaria e secondaria (di I e II grado), ma la percentuale varia da regione a regione e dimostra, in ogni caso, che si tratta di una condizione che da noi è ancora poco diagnosticata.
L'Associazione Italiana Dislessia fornisce informazione, supporto e strumenti ai bambini, ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti su come affrontare i disturbi di apprendimento a scuola e a casa, mentre si fanno i compiti. Un suo progetto rivolto agli insegnanti e attivo dal 1999 ha per titolo 'La scuola fa bene a tutti'.
Come l'istruzione, anche la lettura fa bene a tutti!
Irene scrive: "Stiamo imparando a leggere con le orecchie, dato che per molti libri esistono gli audio e noi adoriamo leggere con le orecchie e non con gli occhi."
La Scuola Superiore dell'Avvocatura di Firenze ha costituito un gruppo di lavoro per approfondire le difficoltà e fornire gli interventi nel percorso universitario degli studenti dislessici iscritti a Giurisprudenza.
Irene è fortunata, studia Giurisprudenza a Firenze, dove la sensibilità di alcune persone fa della Scuola Superiore un esempio da seguire.
La caratteristica distintiva della dislessia NON è l'inversione delle lettere. Si tratta di uno dei miti sullo sviluppo del bambino.
La dislessia evolutiva si manifesta in circa il 3-3.5% di bambini e ragazzi in età scolare. Secondo i dati del MIUR del 2013 - per l'anno scolastico 2011/2012 - l'incidenza totale è dell'1.2% nella scuola primaria e secondaria (di I e II grado), ma la percentuale varia da regione a regione e dimostra, in ogni caso, che si tratta di una condizione che da noi è ancora poco diagnosticata.
L'Associazione Italiana Dislessia fornisce informazione, supporto e strumenti ai bambini, ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti su come affrontare i disturbi di apprendimento a scuola e a casa, mentre si fanno i compiti. Un suo progetto rivolto agli insegnanti e attivo dal 1999 ha per titolo 'La scuola fa bene a tutti'.
Come l'istruzione, anche la lettura fa bene a tutti!
Irene scrive: "Stiamo imparando a leggere con le orecchie, dato che per molti libri esistono gli audio e noi adoriamo leggere con le orecchie e non con gli occhi."
La Scuola Superiore dell'Avvocatura di Firenze ha costituito un gruppo di lavoro per approfondire le difficoltà e fornire gli interventi nel percorso universitario degli studenti dislessici iscritti a Giurisprudenza.
Irene è fortunata, studia Giurisprudenza a Firenze, dove la sensibilità di alcune persone fa della Scuola Superiore un esempio da seguire.

Il libro Devo solo attrezzarmi 2 è il secondo scritto da Vittoria Hayun e Filippo Gerli, con i disegni di Federico Scippa. Irene e Marco i protagonisti, sono ormai cresciuti ma continuano le loro avventure nel mondo, dotati di audiolibri, mappe e tutte le strategie compensative per la dislessia, la disortografia, la discalculia... si sa, i disturbi di apprendimento vengono raramente uno alla volta...
Impaginato con cura per i caratteri - grandi e spaziati, in stampatello maiuscolo e minuscolo - è diretto proprio a condividere con altri ragazzi dislessici gli stessi fallimenti e gli stessi successi ma è piacevole alla lettura per tutti. Nonostante qualche vignetta sembri soffrire qualche taglio.
Il progetto è curato dalla casa editrice Libri Liberi che dal 2000, anche in collaborazione con l'Associazione Italiana Dislessia, ha pubblicato diversi libri dedicati ai disturbi di apprendimento. La sede è presso l'omonima libreria a Firenze, in Via San Gallo, dove ha casa anche Pillole di parole, l'associazione di giovani dislessici, fondata proprio da Vittoria Hayun e Filippo Gerli.
Del primo Devo solo attrezzarmi sono usciti anche alcuni book trailer. Ecco il video del Capitolo 1: il professore di latino.
Per gli specialisti, uno strumento utile alla diagnosi differenziale è il libro di Claudio Vio e Gianluca Lo Presti, Diagnosi dei disturbi evolutivi, Ed. Erickson, uscito lo scorso anno e aggiornato al DSM-5.
Impaginato con cura per i caratteri - grandi e spaziati, in stampatello maiuscolo e minuscolo - è diretto proprio a condividere con altri ragazzi dislessici gli stessi fallimenti e gli stessi successi ma è piacevole alla lettura per tutti. Nonostante qualche vignetta sembri soffrire qualche taglio.
Il progetto è curato dalla casa editrice Libri Liberi che dal 2000, anche in collaborazione con l'Associazione Italiana Dislessia, ha pubblicato diversi libri dedicati ai disturbi di apprendimento. La sede è presso l'omonima libreria a Firenze, in Via San Gallo, dove ha casa anche Pillole di parole, l'associazione di giovani dislessici, fondata proprio da Vittoria Hayun e Filippo Gerli.
Del primo Devo solo attrezzarmi sono usciti anche alcuni book trailer. Ecco il video del Capitolo 1: il professore di latino.
Per gli specialisti, uno strumento utile alla diagnosi differenziale è il libro di Claudio Vio e Gianluca Lo Presti, Diagnosi dei disturbi evolutivi, Ed. Erickson, uscito lo scorso anno e aggiornato al DSM-5.
"RICORDO CHE C'ERA STATO UN MOMENTO DI PURO IMBARAZZO... IO AVEVO SCRITTO PLERIO E INVECE VOLEVO SCRIVERE PLANETARIO E LEI AVEVA LETTO MALE PLENARIO! DOPO UN PO' SIAMO SCOPPIATI A RIDERE E, VISTO CHE ENTRAMBI SAPEVAMO CHE ERA STATO UNO SCHERZETTO DELLA NOSTRA DISLESSIA, NON CI ABBIAMO DATO PIù MOLTO PESO!" |
"L’epilessia è una malattia per modo di dire perché se ce l’hai sei sano come un pesce. Mica te ne devi stare a letto imbacuccato. E non devi neanche mangiare minestrine, minestroni e orrori vari. Assolutamente no. Insomma, fai più o meno la vita che fanno quelli dell’età tua. L’unica differenza è che ti devi ricordare di prendere la medicina tutti i giorni alla stessa ora." |
La Giornata Nazionale per l'epilessia è organizzata ogni anno dalla Lega Italiana Contro l'Epilessia, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza su una malattia neurologica che colpisce adulti e bambini.
La manifestazione clinica è rappresentata dalle crisi epilettiche, che sono dovute a improvvise scariche elettriche delle cellule nervose del cervello e possono avere caratteristiche diversissime, dalle brevi 'assenze' alle scosse tonico-cloniche.
L’epilessia in Italia colpisce circa 500.000 persone.
La prevalenza è di 4-8/1000 per anno; l'incidenza è di 24-53/100.000 nuovi casi per anno.
L'incidenza mostra due picchi:
- è più alta nel primo anno di vita (86/100.000);
- aumenta nuovamente nell’età avanzata dopo i 65 aa (180/ 100.000 > 85 anni).
Alcune forme di epilessia guariscono. Molte altre forme sono croniche e richiedono una terapia farmacologica continuativa.
La diagnosi di epilessia deve essere effettuata nei centri specialistici, dotati di equipe multidisciplinari e di strumentazione tecnologica all'avanguardia.
Nei bambini, così come negli adulti, è importante un esame delle funzioni cognitive al momento della diagnosi e ai controlli successivi. L'esame neuropsicologico permette di individuare eventuali difficoltà o debolezze nell'attenzione, nella percezione, nel linguaggio, nella memoria, nel comportamento, che, in alcuni casi, possono manifestarsi anche nei periodi liberi da crisi.
I pregiudizi nei confronti delle persone che soffrono di epilessia sono atroci: evitate, allontanate, guardate con sospetto o portate dall'esorcista. La vita quotidiana è difficile se si è circondati da persone ignoranti ma per l'epilettico diventa impossibile. E questo può accadere nella propria famiglia, oppure, se si è bambini a scuola, in palestra, alle feste di compleanno,.. e se si è adulti al lavoro, nello sport, nelle relazioni.
Per saperne di più Guida alle Epilessie
Il progetto Chi ha paura alzi la mano ideato da Rachele Giacalone e Norina Wendy Di Blasio dal racconto di Loredana D'Alesio:
- il documentario
- il libro
"– Scusi prof, ma prima non le ho detto una cosa importante perché non ne ero ancora sicuro…
– Sarebbe?
– Ecco, a ricreazione mi sono letto e riletto le istruzioni della mia medicina e PROPRIO non c’è scritto che smette di fare effetto se vado in gita di classe.
Silenzio.
Adesso prendo una nota, penso."
– CHI HA PAURA ALZI LA MANO!
La manifestazione clinica è rappresentata dalle crisi epilettiche, che sono dovute a improvvise scariche elettriche delle cellule nervose del cervello e possono avere caratteristiche diversissime, dalle brevi 'assenze' alle scosse tonico-cloniche.
L’epilessia in Italia colpisce circa 500.000 persone.
La prevalenza è di 4-8/1000 per anno; l'incidenza è di 24-53/100.000 nuovi casi per anno.
L'incidenza mostra due picchi:
- è più alta nel primo anno di vita (86/100.000);
- aumenta nuovamente nell’età avanzata dopo i 65 aa (180/ 100.000 > 85 anni).
Alcune forme di epilessia guariscono. Molte altre forme sono croniche e richiedono una terapia farmacologica continuativa.
La diagnosi di epilessia deve essere effettuata nei centri specialistici, dotati di equipe multidisciplinari e di strumentazione tecnologica all'avanguardia.
Nei bambini, così come negli adulti, è importante un esame delle funzioni cognitive al momento della diagnosi e ai controlli successivi. L'esame neuropsicologico permette di individuare eventuali difficoltà o debolezze nell'attenzione, nella percezione, nel linguaggio, nella memoria, nel comportamento, che, in alcuni casi, possono manifestarsi anche nei periodi liberi da crisi.
I pregiudizi nei confronti delle persone che soffrono di epilessia sono atroci: evitate, allontanate, guardate con sospetto o portate dall'esorcista. La vita quotidiana è difficile se si è circondati da persone ignoranti ma per l'epilettico diventa impossibile. E questo può accadere nella propria famiglia, oppure, se si è bambini a scuola, in palestra, alle feste di compleanno,.. e se si è adulti al lavoro, nello sport, nelle relazioni.
Per saperne di più Guida alle Epilessie
Il progetto Chi ha paura alzi la mano ideato da Rachele Giacalone e Norina Wendy Di Blasio dal racconto di Loredana D'Alesio:
- il documentario
- il libro
"– Scusi prof, ma prima non le ho detto una cosa importante perché non ne ero ancora sicuro…
– Sarebbe?
– Ecco, a ricreazione mi sono letto e riletto le istruzioni della mia medicina e PROPRIO non c’è scritto che smette di fare effetto se vado in gita di classe.
Silenzio.
Adesso prendo una nota, penso."
– CHI HA PAURA ALZI LA MANO!
Scopo
Descrizione dei disturbi neuropsicologici e dello sviluppo, con indicazioni pratiche.
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