A meno di un anno dalla fine della II Guerra Mondiale, nella settimana compresa tra il 3 e il 9 marzo del 1946, su iniziativa del medico James Douglas che lavorava alla London School of Economics, ebbe inizio il primo studio di coorte di nuovi nati che arruolò 13.687 bambini, corrispondenti al 91% di tutti i nati vivi in quella settimana nel Regno Unito.
Si tratta dello studio longitudinale di coorte più lungo della storia e i soggetti allora reclutati - ora sono oltre 5.300 da poco settantenni - sono i più studiati al mondo. Nato con gli obiettivi di analizzare gli effetti di fattori educativi, economici e sociali sullo sviluppo del bambino, ha modificato nel tempo i suoi scopi, per diventare, attualmente, uno studio sull'invecchiamento.
Nel 1958 partì il secondo studio che reclutò 17.415 nuovi nati nel Regno Unito in una settimana di marzo. Come per la precedente coorte, i bambini sono stati seguiti a diversi intervalli e continuano ad esserlo da adulti (nel 2003 in 9000 hanno partecipato a una particolare indagine biomedica). Nel corso degli anni, alle registrazioni di variabili economiche, sociali, educative, sanitarie, si è aggiunta la raccolta di dati cognitivi e genetici.
In una settimana di aprile del 1970 iniziò il reclutamento del terzo studio di coorte britannico, al quale ne seguì un quarto nel 1991 e il quinto ha avuto inizio con il nuovo millennio.
Sono studi che hanno finora prodotto migliaia di pubblicazioni scientifiche e che hanno dato un apporto fondamentale all'educazione e alla salute pubblica, promuovendo l'accesso ai servizi pubblici gratuiti (ad es. il parto in ospedale).
Reclutando i bambini nati in un ristretto periodo di tempo e seguendoli per tanti anni, in molti casi per tutta la vita, queste ricerche forniscono indicazioni uniche sulle traiettorie individuali verso le tappe dell'età adulta e sui fattori di rischio, oltre a riempire pagine di storie di vita, di opportunità e di svantaggi, di benessere e di malattie, di stili di vita che mutano con la società e il contesto storico.
Dopo le pionieristiche coorti britanniche, altri studi sono stati intrapresi in tutto il mondo per seguire nel tempo lo sviluppo di grandi gruppi di bambini.
Gli studi europei in corso sono elencati nel sito del progetto di coordinamento CHICOS nato per integrare i dati raccolti da diverse coorti, con l'obiettivo unitario di migliorare la salute dei bambini in tutta Europa.
Tra questi studi di coorte di nuovi nati c'è Piccolipiù che ha reclutato 3328 neonati in 6 centri nascita delle città di Torino, Trieste, Viareggio, Firenze e Roma. Le madri sono state contattate durante la gravidanza o nel periodo del parto e, in caso di adesione, i neonati sono stati reclutati nello studio che continuerà a raccogliere i loro dati fino al compimento almeno dei 18 anni. Le variabili raccolte con questionari periodici sono biologiche, antropometriche, alimentari, ambientali, cognitive, economiche e sociali.
Secondo i dati aggiornati a dicembre 2015 e pubblicati nella Newsletter di gennaio:
Tra i 1926 bambini Piccolipiù che hanno compilato il questionario a 2 anni, pochissimi bambini non guardano la televisione (un centinaio circa sia nei giorni festivi che feriali), il 29% circa dei bambini la guarda per meno di un’ora al giorno, e la maggior parte (circa il 56% nei giorni feriali e il 53% nei giorni festivi) la guarda per più di un’ora al giorno. Più del 10% dei bambini guarda la TV per 3-4 ore al giorno e trenta bambini la guardano per più di 4 ore al giorno.
Il progetto ha anche lo scopo di fornire indicazioni alle madri e alle famiglie sugli stili di vita, il benessere, il tempo libero e altri importanti temi che riguardano la crescita del bambino.
Come scrive Helen Pearson in The Life Project: the extraordinary story of our ordinary lives – che racconta la meravigliosa storia degli studi britannici:
Più di ogni altra cosa, gli studi di coorte di nuovi nati hanno dimostrato che i primi anni di vita influenzano profondamente gli anni successivi. Le condizioni dei nostri genitori hanno un impatto a lungo termine su ciascuno di noi e questo è vero sia per i bambini nati nel 2000 che per quelli nati nel 1946. I bambini nelle condizioni economiche migliori tendono a godere di migliore salute, ad avere una più alta istruzione e a raggiungere migliori obiettivi lavorativi ed economici. I bambini che nascono nelle condizioni più svantaggiose tendono a dover lottare di più per ogni risultato.
Tuttavia, gli studi di coorte stessi, dimostrano che in alcuni casi queste traiettorie possono mutare.
Si tratta dello studio longitudinale di coorte più lungo della storia e i soggetti allora reclutati - ora sono oltre 5.300 da poco settantenni - sono i più studiati al mondo. Nato con gli obiettivi di analizzare gli effetti di fattori educativi, economici e sociali sullo sviluppo del bambino, ha modificato nel tempo i suoi scopi, per diventare, attualmente, uno studio sull'invecchiamento.
Nel 1958 partì il secondo studio che reclutò 17.415 nuovi nati nel Regno Unito in una settimana di marzo. Come per la precedente coorte, i bambini sono stati seguiti a diversi intervalli e continuano ad esserlo da adulti (nel 2003 in 9000 hanno partecipato a una particolare indagine biomedica). Nel corso degli anni, alle registrazioni di variabili economiche, sociali, educative, sanitarie, si è aggiunta la raccolta di dati cognitivi e genetici.
In una settimana di aprile del 1970 iniziò il reclutamento del terzo studio di coorte britannico, al quale ne seguì un quarto nel 1991 e il quinto ha avuto inizio con il nuovo millennio.
Sono studi che hanno finora prodotto migliaia di pubblicazioni scientifiche e che hanno dato un apporto fondamentale all'educazione e alla salute pubblica, promuovendo l'accesso ai servizi pubblici gratuiti (ad es. il parto in ospedale).
Reclutando i bambini nati in un ristretto periodo di tempo e seguendoli per tanti anni, in molti casi per tutta la vita, queste ricerche forniscono indicazioni uniche sulle traiettorie individuali verso le tappe dell'età adulta e sui fattori di rischio, oltre a riempire pagine di storie di vita, di opportunità e di svantaggi, di benessere e di malattie, di stili di vita che mutano con la società e il contesto storico.
Dopo le pionieristiche coorti britanniche, altri studi sono stati intrapresi in tutto il mondo per seguire nel tempo lo sviluppo di grandi gruppi di bambini.
Gli studi europei in corso sono elencati nel sito del progetto di coordinamento CHICOS nato per integrare i dati raccolti da diverse coorti, con l'obiettivo unitario di migliorare la salute dei bambini in tutta Europa.
Tra questi studi di coorte di nuovi nati c'è Piccolipiù che ha reclutato 3328 neonati in 6 centri nascita delle città di Torino, Trieste, Viareggio, Firenze e Roma. Le madri sono state contattate durante la gravidanza o nel periodo del parto e, in caso di adesione, i neonati sono stati reclutati nello studio che continuerà a raccogliere i loro dati fino al compimento almeno dei 18 anni. Le variabili raccolte con questionari periodici sono biologiche, antropometriche, alimentari, ambientali, cognitive, economiche e sociali.
Secondo i dati aggiornati a dicembre 2015 e pubblicati nella Newsletter di gennaio:
Tra i 1926 bambini Piccolipiù che hanno compilato il questionario a 2 anni, pochissimi bambini non guardano la televisione (un centinaio circa sia nei giorni festivi che feriali), il 29% circa dei bambini la guarda per meno di un’ora al giorno, e la maggior parte (circa il 56% nei giorni feriali e il 53% nei giorni festivi) la guarda per più di un’ora al giorno. Più del 10% dei bambini guarda la TV per 3-4 ore al giorno e trenta bambini la guardano per più di 4 ore al giorno.
Il progetto ha anche lo scopo di fornire indicazioni alle madri e alle famiglie sugli stili di vita, il benessere, il tempo libero e altri importanti temi che riguardano la crescita del bambino.
Come scrive Helen Pearson in The Life Project: the extraordinary story of our ordinary lives – che racconta la meravigliosa storia degli studi britannici:
Più di ogni altra cosa, gli studi di coorte di nuovi nati hanno dimostrato che i primi anni di vita influenzano profondamente gli anni successivi. Le condizioni dei nostri genitori hanno un impatto a lungo termine su ciascuno di noi e questo è vero sia per i bambini nati nel 2000 che per quelli nati nel 1946. I bambini nelle condizioni economiche migliori tendono a godere di migliore salute, ad avere una più alta istruzione e a raggiungere migliori obiettivi lavorativi ed economici. I bambini che nascono nelle condizioni più svantaggiose tendono a dover lottare di più per ogni risultato.
Tuttavia, gli studi di coorte stessi, dimostrano che in alcuni casi queste traiettorie possono mutare.