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Nel cervello di Robin Williams

3/10/2016

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Susan Schneider Williams, moglie di Robin Williams, ha pubblicato un articolo - The terrorist inside my husband's brain - su Neurology, la prestigiosa rivista dell'Accademia Americana di Neurologia.

Si tratta di un Editoriale toccante e competente che mi ha colpito per tre aspetti:

- l'autrice lancia un appello a tutti e un incitamento alla comunità  di ricercatori e lo fa da un'importante rivista scientifica che diventa promotrice di una campagna di sensibilizzazione partita da una caregiver; I know you have accomplished much already in the areas of research and discovery toward cures in brain disease. And I am sure at times the progress has felt painfully slow. Do not give up.

- i viaggi alla ricerca di una diagnosi, da uno specialista all'altro e da un centro all'altro, l'affidarsi a vari e infruttuosi tentativi terapeutici rappresentano un'esperienza uguale per tutti quando si è colpiti da una complessa malattia neurologica o psichiatrica;

- il nostro sistema sanitario nazionale è stato il primo ad attivare nel 2000, in tutte le regioni, gli ambulatori specialistici per la valutazione delle demenze (UVA). Lo disprezziamo troppo spesso o restiamo indifferenti al continuo taglio di servizi. Dovremmo fare invece in modo che migliori, per continuare a garantire a tutti competenza e interdisciplinarietà: il neurologo, il geriatra, il neuropsicologo, sono alcune delle figure essenziali nella diagnosi e nella cura delle demenze, che possono colpire anche in giovane età. Con cura intendo il complesso di terapia farmacologica, riabilitazione cognitiva, stimolazione sensoriale, interventi psicosociali e assistenza, volti ad alleviare i sintomi.

Fosse stato in Italia, Robin Williams avrebbe avuto una diagnosi in tempi più brevi?
Credo di sì. Ma questa è una di quelle domande impossibili: la risposta non cambia la realtà, può solo aiutare a vederla da altri punti di vista.

Susan Schneider Williams aggiunge consapevolmente un'altra domanda impossibile...
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    Oltre a svolgere attività clinica, propongo criticamente alcune notizie che non fanno clamore o ne fanno troppo e ne scrivo.

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